Annarita e la sua passione per la danza oltre la disabilità

The story of Annarita

Mi chiamo Annarita ho 27 anni e sono residente a Pagani, un paese in provincia di Salerno. Il destino ha voluto che proprio il giorno del mio diciassettesimo compleanno, piuttosto che pensare ai festeggiamenti, ho scoperto di essere affetta da una malattia che colpisce i nervi. Da quella fatidica data ci sono voluti ben 3 anni, tra visite ed esami di vario genere, per conoscere l’identità della patologia che mi avrebbe accompagnata per tutta la vita: Charcot-Marie-Tooth 2 Z, un tipo ex novo ancora in fase di sperimentazione. Trattasi di malattia degenerativa, se pur lenta, che colpisce i nervi periferici del controllo del movimento degli arti inferiori e superiori oltre ai nervi sensoriali (percezione caldo/freddo, dolore ecc).
È caratterizzata da debolezza e atrofia dei muscoli, che appaiono come “smagriti”, e da ridotta sensibilità.
Fin da piccola non ho mai avuto un camminata brillante e molti medici asserivano che le mie frequenti cadute erano dovute a distrazione e scarso impegno.
La mia vita, una volta diagnosticata la CMT, è stata caratterizzata da 3 fasi:
1) rifiuto/paura;
2) rassegnazione;
3) accettazione e voglia di rivincita.
La prima fase è stata la più complicata perché tanta era la delusione e l’amarezza. Ho ancora vivo il ricordo della paura di affrontare qualsiasi tipo attività, anche una semplice passeggiata , perché dovevo evitare sforzi eccessivi che avrebbero potuto compromettere ulteriormente la funzionalità dei nervi.
La seconda fase è stata la più deprimente, poiché pensavo di non poter più fare quello che ho sempre amato: BALLARE.
Grazie a questa disciplina, insieme al sostegno della mia famiglia, ho accumulato una forte energia che mi ha aiutato a spazzare via in primis la paura, nonché l’incertezza del futuro, e poi la rassegnazione.
Inizialmente mi sono iscritta ad una scuola di balli Caraibici (bachata, salsa e merengue), ma ovviamente, nella bachata in particolare, la mia camminata ancheggiante (dovuta alla cmt) veniva esaltata dai passi base.
Tra mille difficoltà ho comunque affrontato diversi saggi, ma con l’ultimo ho rischiato una frattura permanente e in quel momento ho deciso di fermarmi. Ovviamente questo è stato un duro colpo, perché ho dovuto decidere di archiviare in un cassetto dei ricordi ciò che mi rendeva felice.
Nel 2018 ho iniziato fisioterapia e due anni dopo mi sono laureata, in Scienze dell’Educazione, ed infine ho preso la patente speciale.
Con il passare degli anni nonostante non volessi ammetterlo, ho raggiunto la decisione che mi serviva un aiuto nel camminare, cosicché sono arrivata a mettere i tutori : le molle di codivilla.
Un giorno mentre sfogliavo le storie Instagram, è uscita come pubblicità la GabryDance, diretta dal maestro Gabriele Cretoso, una scuola che dava opportunità anche ai disabili di ballare.
Il 13 novembre 2021, posso definirlo ufficialmente il giorno della mia RIVINCITA, ho iniziato a frequentare la GabryDance e in 1 anno ho fatto dei miglioramenti a vista d’occhio, grazie alla pazienza e alla professionalità del maestro. In vista dei Campionati Italiani Paralimpici F.I.D.S. (Federazione Italiana Danza Sportiva), il maestro mi disse di prendere dei tutori meno invasivi, da usare solamente quando ballavo, in modo da stimolare e allenare anche gli altri muscoli.
Con il passare dei mesi attraverso il ballo e agli esercizi mirati ho scoperto l’esistenza di muscoli che credevo di non possedere, i tutori vecchi li ho messi da parte e soprattutto faccio passeggiate senza stancarmi.

Il 2022 è stato un anno da incorniciare poiché ho partecipato ai campionati italiani Paralimpici organizzati dalla F.ID.S. (Federazione Italiana Danza Sportiva) classificandomi al primo posto sia nelle danze Standard e nelle danze Caraibiche.

Spero che questa breve descrizione della mia vita, non resti un semplice messaggio ma diventi uno stimolo, per chi ha una disabilità, a non fermarsi e guardare sempre avanti senza farsi travolgere dalle paure. Inoltre per tutti gli amanti del ballo vi consiglio di avvicinarvi alla danza paralimpica e vedrete che non ve ne pentirete, e trarrete tanti benefici sia fisici che mentali. La danza tirerà fuori la versione migliore di voi stessi, non abbiate timore. Ho potuto constatare sulla mia pelle che, nascondere il problema non aiuta anzi peggiora è solo dopo essermi esposta pubblicamente che, ho dato la possibilità alle mie ali di poter spiccare il volo.